14/07/15

Barcellona, il quartiere l'Eixample

L'Eixample (in catalano o Ensanche, "ampliamento" in castigliano) è il secondo distretto di Barcellona; occupa la parte centrale della città, in un'ampia zona di 7,45 km² disegnata da Ildefonso Cerdá.

È il distretto più popolato di Barcellona e di tutta la Spagna, in termini assoluti (262.485 abitanti) e il secondo in termini relativi (35.586 ab./km²).

Nel distretto dell'Eixample si possono trovare alcune delle vie e delle piazze più conosciute di Barcellona, come il Passeig de Gràcia, La Rambla de Cataluña, la Plaça Catalunya, la Avinguda Diagonal, la Calle Aragón, la Gran Via de les Corts Catalanes, la Calle Balmes, la Ronda de Sant Antoni, la Ronda de Sant Pere, il Passeig de Sant Joan, la Plaza de la Sagrada Família, la Plaza Gaudí, e ai suoi estremi, la Plaza de las Gloriase la Plaza Francesc Macià.


Barcellona, il quartiere l'Eixample 
Nell'Eixample si trovano numerosi punti d'interesse turistico e cittadino come la Sagrada Família, la Casa Milà, la Casa Batlló, il Teatro Nacional de Cataluña, L'Auditori, la Plaza de toros Monumental, la Casa de les Punxes, e numerosi altri teatri, cinema, ristoranti e negozi.

Fino agli inizi del XIX secolo la città di Barcellona si sviluppava solamente all'interno delle mura di epoca medievale. Il territorio a nord, verso le colline era una zona pressoché disabitata, una zona di transizione tra la città e i villaggi periferici, prevalentemente destinata alle coltivazioni e ai pascoli degli abitanti di Barcellona e del vicino villaggio di Gràcia.

A partire dai primi decenni del XIX secolo, con lo sviluppo industriale e il conseguente boom demografico, le mura medievali cominciarono ad andare strette agli abitanti, che cominciarono a trasferirsi in zone che all'epoca erano municipi indipendenti e che oggi sono quartieri o distretti della città: Sants, Sarrià-Sant Gervasi, Gràcia, Sant Andreu o Sant Martí. La necessità di comunicare con queste zone diede origine a una serie di strade che oggi fanno parte della trama urbana. 


Barcellona, il quartiere l'Eixample 
Tra queste è chiaramente riconoscibile l'attuale Paseo de Gracia, che collega Barcellona con Gracia e che durante quell'epoca fu non solo una via di comunicazione ma anche un vero e proprio luogo di incontro, passeggio e svago, nacquero ai lati della via giardini e zone di ritrovo utilizzate dagli abitanti di Barcellona e da quelli di Gracia, arrivò a esistere una linea di trasporto trainata da cavalli, che precedette di molti anni gli attuali autobus.

La necessità di espansione e la nascita di un breve governo progressista, tra il 1854 e il 1856 diede il via alla demolizione della antiche mura, aprendo così la strada che avrebbe portato alla Barcellona attuale.

Nel 1855 il comune di Barcellona, pur non essendo intervenuto direttamente nel progetto approva il progetto di Espansione di Ildefonso Cerdá. Il progetto prevedeva una città giardino con grandi spazi aperti, con edifici di solo tre piani molto distanti da loro, separati da grandi viali tutti uguali che non prevedevano differenze tra le varie classi sociali.


Barcellona, il quartiere l'Eixample 
Nonostante la popolazione di Barcellona si sia opposta al progetto, e nonostante il risultato finale che conosciamo oggi abbia sofferto numerose modifiche rispetto al progetto originale di Cerdà, oggi nessuno più mette in dubbio che il progetto imposto per decreto fosse migliore di quello approvato o di qualsiasi altri presentato al concorso.

Cerdá considerava il bisogno che le città siano fatte per le persone e pensava soprattutto ai problemi di salute, sia fisica sia mentale e sociale dei cittadini, la separazione tra edifici e la necessità che essi non superassero in altezza la larghezza delle strade in cui si trovano, giustificando questo con la necessità che il sole entri in tutte le strade senza che altri edifici lo impediscano. Arrivò così alla conclusione che le strade devono avere 20 metri di larghezza e che gli edifici non devono superare i 16 in altezza.

La città pianificata da Cerdà teneva in speciale considerazione lo svago, soprattutto ciò che riguardava i bisogni dei bambini e degli anziani, per questo motivo gli isolati (manzanas), che lui immaginava quadrati, dovevano essere costruiti solo su due lati, lasciando gli altri due lati liberi per giardini; così i bambini e gli anziani non avrebbero dovuto spostarsi di molto per fare passeggiate e per uscire a giocare, inoltre sarebbero diminuiti i rischi di incidenti per i bambini che non avrebbero più dovuto attraversare le strade trafficate.


Barcellona, il quartiere l'Eixample 
L'idea di salute sociale porta a progettare quartieri autosufficienti, nei quali sono presenti un grande parco, un mercato municipale e la distribuzione equilibrata di tutti i servizi.

Qualche decennio dopo, agli inizi del XX secolo, l'Eixample divenne la culla di quel movimento architettonico tutto catalano definito Modernismo; Antoni Gaudì, Lluís Domènech i Montaner e Josep Puig i Cadafalch furono i suoi massimi esponenti. Oggi possiamo ammirare le più importanti opere moderniste nella zona dell'Eixample detta il Quadrat d'or.

A dispetto e grazie al fatto che Cerdà concepì una città utopica, l'Eixample di oggi è estremamente viva, dopo 150 anni, agli inizi del XXI secolo, l'Eixample continua a essere il cuore della Barcellona attuale e continua la sua costruzione visto che per un lungo periodo lo sviluppo reticolare si era fermato verso il fiume Besós, nel distretto di Sant Martí i terreni destinati all'Eixample furono occupati da industrie che per le loro caratteristiche necessitavano di spazi superiori a quelli di un isolato, impedendo così per anni di aprire le strade progettate.

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